Nel gruppo triage al CRO

La recente pandemia SARS-CoV-2 ha richiesto a tutti noi di adottare comportamenti nuovi e diversi per prevenire l'aumento dei contagi e garantire la sicurezza nostra e delle altre persone con le quali veniamo a contatto.

Particolare attenzione è richiesta nei luoghi nei quali ci sono persone in condizioni di salute precarie per malattia o per l'assunzione di farmici che riducono la capacità del loro sistema di immunizzazione.

In quest'ultima prospettiva, alcuni tra gli associati di SOS FVG hanno accolto l'invito a collaborare con personale del CRO di Aviano nell'informare i visitatori sulle regole del distanziamento sociale per prevenire la diffusione del COVID19.
Così, tramite il gruppo degli Alpini di Giais, siamo entrati in contatto con Francesca, infermiera che gestisce il servizio ed i turni dei volontari.

Ieri mattina Francesca mi ha accolto e accompagnato all'ambulatorio dove mi hanno fatto il tampone oro-faringeo per poi guidarmi lungo un percorso a conoscere la struttura del CRO.
Mentre camminavamo ha completato la descrizione degli aspetti della mia mansione che sostanzialmente consiste, come detto, nell'informare i visitatori sulle regole del distanziamento sociale e nell'invitarli a comportarsi di conseguenza.
Un altro elemento che è stato chiesto di controllare sono le porte laterali: devono essere chiuse in modo che gli accessi possano avvenire solo tramite i varchi presidiati dopo aver superato il controllo sullo stato di salute.

Due divise: SOS FVG e Gruppo triage
Il cartellino che identifica i collaboratori.
Cinque ore con la mascherina sul volto.

La zona in cui operare può essere una tra gli ingressi al piano terra, il primo piano o le aree terapie in due turni, mattina o pomeriggio.

La mia esperienza di oggi al primo piano è stata di grande tranquillità, ampie camminate lungo i corridoi e nelle sale con qualche cordiale scambio di informazioni e alcuni inviti ad indossare correttamente la mascherina o ad occupare gli spazi a disposizione negli spazi dei corridoi e delle sale d'attesa.

Il personale del CRO ha predisposto indicazioni su quali posti sono disponibili in modo da garantire il "distanziamento sociale".

A margine c'è stata l'opportunità di incontrare qualche amico e conoscente in zona o perché lavora nella struttura o era lì per donare sangue.
A fine turno rimane la soddisfazione che, anche se con un piccolo contributo, qualcosa è stato fatto, sia livello personale sia come Associazione SOS FVG.

Ormai con la fase due sono riprese molte delle attività lavorative, tuttavia invitiamo chi ha ancora tempo disponibile a contattarci ed a collaborare con questa bella iniziativa.

Ah! L'orologio dice che ho fatto più di 12 chilometri anche se qualcosa è rimasto fuori.

Anche la settimana prossima alcuni nostri associati dedicheranno parte del proprio tempo al CRO.

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